Domande frequenti sull’insufflaggio

DOM: La cellulosa può prendere fuoco? RISP: In caso di contatto con le fiamme, la superficie dei fiocchi di cellulosa carbonizza. Gli strati sottostanti non ne vengono intaccati. I fiocchi di cellulosa carbonizzano, ma la fiamma non propaga. L’alta durata della resistenza al fuoco e l’impedimento alla diffusione del fuoco del ...

Domande frequenti sull’insufflaggio

La cellulosa può prendere fuoco?


In caso di contatto con le fiamme, la superficie dei fiocchi di cellulosa carbonizza. Gli strati sottostanti non ne vengono intaccati. I fiocchi di cellulosa carbonizzano, ma la fiamma non propaga. L’alta durata della resistenza al fuoco e l’impedimento alla diffusione del fuoco del coibentante in fiocchi di cellulosa sono ottime caratteristiche per la resistenza al fuoco. Questo in virtù della presenza dei sali di boro.

Classe di reazione al fuoco:
Secondo DIN EN ISO 13501-1 E = difficilmente incendiabile, scarsa produzione di fumo.
Secondo DIN 4102, Germania B2
Secondo indice BKZ, Svizzera 5.3


L’isolamento con cellulosa in fiocchi risolve i ponti termici?


Diciamo che l’isolamento con cellulosa in fiocchi non risolve i ponti termici, ma li migliora. Infatti all’interno delle intercapedini l’aria non è ferma ma si generano moti convettivi che alimentano i ponti termici (solette otravi di bordo, pilastri, ecc.) . L’insufflaggio con cellulosa in fiocchi va a fermare l’aria che circola e che raffredda (o risclda) la nostra parete interna, e quindi si riduce il ponte termico. Inoltre prima dell’insufflaggio il pilastro era esposto ai moti convettivi su tre lati, mentre dopo l’insufflaggio solo su uno.


Quanto dura un isolamento con cellulosa?


La cellulosa in fiocchi ha “durabilità illimitata” in virtù della presenza dei sali di boro che fanno da conservante naturale e la rendono inattaccabile dai tarli, dai topi, dalle muffe, oltre a renderla inattaccabile dal fuoco.


Perché isolare un sottotetto con la fibra di cellulosa?


Perché va dappertutto in quanto è un materiale sfuso. Non è come i pannelli rigidi che se la superficie non è perfettamente liscia, non aderiscono bene e non si riesce a colmare lo spazio tra un pannello e l’altro. Non da fastidio alle vie respiratorie e non fa prudere come la lana di vetro. Non si deteriora col tempo ed è riciclabile: se si deve rifare il tetto, la fibra di cellulosa presente nel sottotetto lo si può riciclare nello stesso sottotetto o nel tetto se si vuole fare una mansarda.

È leggerissimo e non grava sulla struttura. La posa è a secco, pertanto non vi è umidità da smaltire. Ideale per sottotetti ove sono presenti muretti che sostengono il tetto, per cui l’ isolamento con altre tecniche risulta “impossibile”.


Perché dovrei preferirlo ad altri isolanti?


Per i seguenti motivi:

  • Costa poco rispetto ad altri sistemi;
  • È naturale;
  • Dura tutta la vita: è inattaccabile da muffe, roditori, tarli, batteri, fuoco;
  • Protegge dal freddo, dal caldo e dal rumore (gli isolanti sintetici proteggono solo dal freddo). Gli altri isolanti naturali che funzionano anche per il caldo (ad esempio sughero e fibra di legno) costano molto di più;
  • Esistono case del 1900 isolate con la cellulosa il cui isolante si trova ancora oggi in un eccellente stato di conservazione;
  • È un ottima soluzione antimuffa.


Gli isolanti tradizionali come il polistirolo polistirene, poliuretano non vanno bene?


Tali materiali vanno bene per il freddo, ma fanno poco o niente per il caldo. E poi il loro formato è a pannelli. Nel sottotetto con il sistema a pannelli non riesco ad ottenere una perfetta aderenza alle superfici perché l’estradosso del solaio di sottotetto ha sempre una superficie molto irregolare. Se non ho aderenza l’isolamento non può essere a regola d’arte. Inoltre tra pannello e pannello ho sempre delle discontinuità. Tali discontinuità non si hanno con un materiale sfuso come la cellulosa in fiocchi.


Di quanto si riduce la dispersione termica della muratura a cassa vuota dopo l’intervento?


Esempio di muratura in mattoni semipieni dopo l’intervento di insufflaggio valore richiesto da normativa (Piemonte) u = 0.35 w/mqk. Muratura composta da:

  • intonaco esterno 1,5 cm
  • mattone semipieno 12 cm
  • fibra di cellulosa 12 cm
  • mattone semipieno 12 cm
  • intonaco interno 1.5 cm
  • Trasmittanza prima dell’intervento u = 1.65 w/mqk
  • Trasmittanza dopo l’intervento u = 0.272 w/mqk
Riduzione dispersione termica pari a 6 volte